Piazza Sant'Antonio e piattaforma partecipativa...


Il Comune di Trieste ha istituito la "Piattaforma Partecipativa" e la trovate a questo indirizzo:





Per inaugurarla, ha scelto di condividere i quattro progetti del makeover di Piazza Sant'Antonio e chiedere il parere ai cittadini.
Chiunque, con un account Facebook, Google o Disquis può partecipare. Viene ricordato che i commenti verranno moderati, quindi non potete scrivere "Bella Melma!" e passarla liscia. 


Si parte con pompose descrizioni della piazza, della storia, dell'arte... a dimostrazione che la Piattaforma Partecipativa non è per tutti.
Una riunione tra addetti ai lavori alla quale sei stato invitato e nessuno sa il perché, ma soprattutto, a nessuno interessa. 
Il progetto è stato preso e copincollato così com'è arrivato sul tavolo dell'Amministrazione. Nessuna traduzione per profani.
Sei tappezzeria e te lo fanno capire da pagina 1.
W l'onestà. 


L'architetto è Maurizio Bradaschia, che io, per amor di brevità chiamerò MAURI. 

Il sito del suo Studio fa notare che ha già fatto progetti "casalinghi" e la mia primissima domanda è: "Perché di nuovo tu?". Segue: "Non ci sono altri architetti a Trieste?". E finisco con: "Come sei stato scelto? Perché? Da chi?"

La Piattaforma Partecipativa non sarebbe dovuta servire prima? In fase di scelta del progetto/progettista?
Mi sento come se fossi stata messa di fronte al fatto compiuto, ma in 4 varianti simili.
Come se fosse già troppo tardi... 


Vediamo le 4 varianti, così come esposte sul sito del Comune. 

IPOTESI 1 - RIGORE GEOMETRICO






Già dall'ipotesi 1, il Mauri fa ben presente che a Trieste non ci sarà alcuna novità. Da Piazza dell'Unità d'Italia a Viale XX Settembre, un'unica spianata di pietra arenaria e, visto che semo cocoli, qualche decoro in pietra calcarea bianca. 

Potreste anche pensare che l'idea di "Continuità" sia un bene. Per quel che ne so io, nessun architetto è diventato famoso riproponendo sempre lo stesso concetto o proseguendo il lavoro di altri, anzi, è esattamente il contrario. 

Trieste si dimostra, ancora una volta, allergica al cambiamento e fotocopia di se stessa. 
"Squadra vincente non si cambia"... letteralmente. Tot chilometri quadri tutti precisi e, se pensavate che Piazza Sant'Antonio sfuggisse alla noia mentale del committente, vi siete sbagliati! 
Pecà! 

Mauri, voglio darti credito e sperare che tu abbia avuto ordini precisi e che, potessi fare di testa tua, creeresti qualcosa di diverso, che possa farti ricordare negli anni a venire. (È un credito con riserva, capiamoci)

Qualche dettaglio:
Illuminazione a pavimento, posta sulla pietra calcarea...

Il faretto è accecante e metterlo per terra è un'idea che non funziona.
Si è provato in passato, qua e là per il mondo, si è data noia ai passanti, si passi oltre questa scempiaggine! La luce del faretto, impedisce, di fatto, la visuale di tutto ciò che sta attorno. Attira tutta l'attenzione, fa strizzare gli occhi, concentra l'attenzione sul non scivolarci su in caso di pioggia e lascia ciechi per qualche secondo. 

Presumo che i faretti siano bianchi...
Qualora dovessero essere blu, tipo Piazza Unità, l'unica cosa che mi vien da dire è: 

"Uelà, che fantasia!"
Se mi volete solo di passaggio lì, senza prendere nemmeno un caffè alla Stella Polare (Non sono sponsorizzata, ma se la Stella Polare vuole offrirmi una tessera da 10 espressi, chi sono io per dire di no?), allora mettete le luminarie a terra. 

Mauri desisti! Lo sai che i faretti a terra sparaflashano. Lo sappiamo tutti. Carini se devi vederli dall'alto, farci una foto, ma pratici? No. Addirittura pericolosi. Esistono un fottiliardo di idee per illuminare un luogo, trovane un'altra. 

Il tocco magico dell'Ipotesi 1: "Non è prevista la collocazione di aree a verde".
Certo! Col caldo che fa in estate è un po' come dire: "Voi pagate per un luogo che non vi godrete MAI! Non in estate col caldo, non in inverno col freddo... forse, se gli Onnipotenti Dei sono generosi, qualche giornata autunnal-primaverile, poi "Ve tachè!"

Credo possiamo procedere alla bocciatura dell'ipotesi 1.

IPOTESI 2 - IL VERDE E LA MEMORIA





A me, sta cosa che bisogna sempre guardare al passato e mai al futuro convince poco, ma siamo sempre lì, Trieste non cambia!

Stessa immagine + alberi - fontana. 
Io la fontana la voglio! 
Boccio l'ipotesi 2.



IPOTESI 3 - LA FONTANA AL CENTRO


Stessa immagine + alberi + fontana + righe bianche attorno ai palazzi e a segnare il perimetro della piazzetta centrale. 

IPOTESI 4 - LA COMPLESSITÀ CHE UNISCE





Stessa immagine, ma la fontana resta in disparte, come se non facesse parte del tutto. Si trova davanti alla chiesa di San Spiridione, sola, abbandonata, non un alberello, non una panchina... niente. Un buco messo lì e riempito di acqua. 
Tristissimo! 
Soprattutto, dove sta l'Unione in questa piazza?
Alberi di qua, panchine sempre di qua, fontana di là. Più separazione di così... 


IL MIO VOTO
Io voto la #3, perché la fontana è in mezzo agli alberi. (Senza faretti a terra, però)

CRITICHE PERSONALI

1. Che nooooiaaaa! (Tono strascicato e lagnoso). Non c'è una piazza che si distingua dall'altra... non c'è niente di diverso... è tutto uguale... Tutto squadrato, tutto arenaria, tutto bordini bianchi... 
Certo, se sei ossessivo compulsivo, tutto sto ordine probabilmente ti piace... ma non c'è un briciolo di fantasia, un'oncia di creatività, una fiammella di calore... in una parola: grigio. in due parole: grigio e spigoloso. 
Almeno le panchine. Qualcosa di classico. Non dico in legno che poi a mantenerlo ci vuole la manovalanza e la pittura... ma qualcosa di più che non sto solito parallelepipedo di pietra? 

State strappando il Cuore al Centro. Togliete il caldo e lo rimpiazzate col freddo, togliete la personalità per rimpiazzarla con l'impersonale, togliete la forma per metterci il piattume, togliete Trieste per metterci non si sa cosa, ma questa non pare più casa mia. 

2. Che sia tutto dritto va bene. Mi auguro che i faretti non siano in alcun modo in rilievo, perché pericolosissimi e ben poco agevoli per tutti coloro che hanno problemi di deambulazione o sono disabili. 

3. Non tutti i disabili non camminano. I faretti a terra sono fastidiosi per un sacco di persone con problemi di percezione spaziale. Non tenerne conto, nel 2019/20 non è carino. (Il che significa che qualcuno vi farà battaglia per questo e verrete ricordati come insensibili) (Nel caso ve lo stiate chiedendo, quel qualcuno sono io)

4. Gli alberi dovrebbero stare su tutto il perimetro della piazza, altrimenti la spianata pietrosa diventa un inferno di caldo che si sparge ai palazzi e locali limitrofi.
Cioè, io una meravigliosa pizza Al Barattolo non la vado a mangiare se devo patire un caldo boia! (Non sono sponsorizzata, ma se la pizzeria Al Barattolo mi vuole offrire una Margherita e una coca, chi sono io per dire di no?)(Ci mettiamo vicino una crème brûlée? Grazie)


5. Ci metterete 50 anni per iniziare e finire i lavori, lo sappiamo. 
Vediamo di non tirarla per le lunghe e non rompere troppo le balle ai locali e negozi della zona. 
Il mio pensiero va a loro, che patiranno più di tutti. 

6. Quando l'avrete rifatta, dove verrà messo l'albero di Natale? 

7. Perché avete messo in piazza questa farsa della Piattaforma Partecipativa se il progetto è già bello che pronto, avete già scelto l'architetto, sicuramente pensato a un budget e via discorrendo?

Più che 4 versioni, pare il gioco "Trova le differenze"
È chiaro che, con un po' di logica, uno sceglie l'ipotesi 3. 
È la sola e unica che abbia un minimo di senso. Resta il dubbio, vedendo i progetti del Mauri, che non abbiate già scelto qualcosa di asettico, squadrato e neutro come l'Ipotesi 1, ma ci vuole coraggio per chiamare "Progetto" una spianata senza niente sopra.
L'unico progetto tiepido (Con calore sembra troppo) è il 3.

Suggerisco all'Amministrazione locale di usare la Piattaforma Partecipativa perché DAVVERO interessata all'opinione dei cittadini e non a mo' di contentino propagandistico per far vedere quanto si è fighi... nel mio caso, non ha funzionato! 










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